domenica 9 dicembre 2007

Il gioco del se

Chi non ha mai giocato al gioco del se? ...che altro non è che domandarsi come sarebbe l'oggi se qualcosa, nel passato, fosse andato diversamente: chissà cosa sarebbe successo se avessi fatto, se avessi detto, se fosse successo così invece che cosà, ecc.
E questo gioco, che in realtà non è un gioco, lo si fa per sentirsi delusi e rimpiangere qualcosa del passato.
Qualcuno può aiutarmi a scoprire come smettere di giocarci?
In effetti non so se si può. Una volta il mio amico Walter mi diceva che siamo fatti per patire, perché in qualsiasi situazione siamo capaci di trovare qualcosa che non va e di cui essere scontenti.
E allora ci si rifugia in un passato in cui sembrava di essere più felici.
Il passato è importante. E' dove affondiamo le radici che sostengono tutto il nostro essere di oggi. Però può essere anche una prigione, quando siamo schiavi dei ricordi.
In questo momento, alla televisione, c'è Tremonti, alla trasmissione di Fazio, che sta parlando di un sacco di cose interessanti, delle quali sarebbe bello ragionare per un pezzo: economia, globalizzazione, politica, cambiamento della società... Però mi scivolano via, perché riesco solo a pensare ad un recente passato, che mi tormenta e mi ribolle dentro.
Chissà come sarei oggi, se quella volta...

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